Stellantis rischia una multa da 3 miliardi di dollari negli Stati Uniti. La stangata
preoccupa John Elkann
MILANO
- Si preannuncia una stangata per l’industria delle automobili con la nuova
proposta dell’amministrazione statunitense, guidata dal presidente democratico Joe Biden. Questa consiste nell’aumentare
gli standard di risparmio carburante fino al 2032.
Come
riporta l’agenzia di stampa Reuters, questa decisione potrebbe
costare 6,5 miliardi di dollari di multa alla General Motors e ben 3 miliardi a Stellantis
(presieduta da John Elkann) gruppo del quale fa parte il marchio
statunitense Chrysler. Ford, invece, dovrà sostenere circa 1 miliardo
di dollari di sanzioni. L’American Automotive Policy Council,
che rappresenta GM, Stellantis e Ford Motor, ha
inoltrato una lettera, nella giornata di venerdì scorso, al Dipartimento
dell’Energia degli Stati Uniti, sottolineando come l’entità delle sanzioni
previste per non aver soddisfatto i requisiti CAFE (Corporate Average Fuel Economy) proposti è
«allarmante».
La
lettera, inoltre, chiede al Dipartimento dell’Energia (DOE) di riconsiderare il
suo piano di revisione del “Fattore di Equivalenza del Petrolio” che si
tradurrà in «costi di conformità sproporzionatamente più alti» per le
case automobilistiche statunitensi. Le case automobilistiche di Detroit Three
devono affrontare costi di non conformità di 2.151 dollari per veicolo
rispetto a 546 dollari per veicolo venduto in media da altre case
automobilistiche, come sottolineato nella lettera congiunta, con la politica
che così facendo andrebbe a «premiare quelle case automobilistiche che
resistono maggiormente alla transizione verso un futuro
completamente elettrico».
La
National Highway Traffic Safety Administration
(NHTSA) a luglio ha proposto di aumentare gli standard CAFE entro il
2032 fino a una media di 58 miglia (93 km) per gallone (3,8 litri) su
tutta la flotta, aumentando i requisiti del 2% all’anno per le
autovetture e del 4% all’anno per i camioncini e i SUV. Il dipartimento vuole
rivedere in modo significativo il modo in cui calcola la valutazione del
risparmio di carburante equivalente al petrolio per i veicoli elettrici nel
programma CAFE di NHTSA.
Il
DOE ha inviato il 14 settembre lettere ai Three automakers
di Detroit «richiedendo ulteriori informazioni per aiutare il DOE a
comprendere appieno le sfide specifiche riguardanti i tempi di sviluppo del
prodotto», ha affermato il gruppo automobilistico. «Incoraggiare
l’adozione di veicoli elettrici può ridurre il consumo di petrolio, ma dare
troppo credito a tale adozione può portare a un aumento del consumo netto di
petrolio perché consente un minore risparmio di carburante tra i veicoli
convenzionali», ha affermato il DOE in aprile. Un gruppo che rappresenta
quasi tutte le principali case automobilistiche ha dichiarato la scorsa
settimana che l’industria nel suo insieme potrebbe dover affrontare multe
CAFE per 14 miliardi di dollari.
NHTSA,
in precedenza, aveva affermato che la stima citata dalle case automobilistiche
è «coerente con i nostri obblighi statutari», aggiungendo che le case
automobilistiche «sono libere di utilizzare veicoli elettrici per
conformarsi ed evitare del tutto sanzioni». Lo scorso giugno, per la
prima volta, Stellantis e GM hanno pagato
un totale di 363 milioni di dollari in multe CAFE per non aver soddisfatto
i requisiti di risparmio di carburante degli Stati Uniti per i modelli degli
anni precedenti.
***
(Servizio
di www.calcioefinanza.it
diretto da Luciano Mondellini)