Ucraina, negoziati di pace. 'No' di Mosca alle truppe Nato a
Kiev, 'No' sul Donbass e 'No' alla tregua di Natale
BERLINO - Da Mosca è arrivato il "no" alla
"presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". "Nessuna
concessione sui territori dlk Donbass", hanno
ribadito dal Cremlino. Mosca respinge inoltre le richieste di una tregua
natalizia in Ucraina. "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per
concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a
continuare la guerra", ha detto il portavoce
del Cremlino, Dmitry Peskov.
"Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e
mirati dall'inizio di questa guerra", ha detto il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento
olandese, tornando a chiedere "forte sostegno politico" a Kiev.
Dopo due giorni di intensi colloqui a Berlino, americani e
ucraini si sono riallineati, e la chance di una tregua a questo punto è
"reale". Anzi, "non è mai stata così grande come adesso",
secondo Friedrich Merz, che vorrebbe un cessate il fuoco prima di Natale e ha
fatto un appello a quel che "resta della decenza umana" di Vladimir
Putin, affinché fermi le bombe sui civili. Volodymyr Zelensky non lo ha
contraddetto: "Non è stato facile, ma gli incontri sono stati molto
produttivi", è stato il suo commento. I progressi sulle garanzie di
sicurezza per Kiev sono riconosciuti da tutti, mentre resta chiaramente aperta
la questione territoriale, e in particolare il nodo del Donbass: "le
posizioni sono differenti", ha detto l'ucraino senza giri di parole.
Nasce intanto la commissione internazionale per il
risarcimento dei danni di guerra all'Ucraina: la
convenzione istitutiva promossa dal Consiglio d'Europa
è stata adottata a L'Aja. Il nuovo organismo dovrà
quantificare i danni dell'invasione russa ed esaminare le
richieste di risarcimento sulla base del
registro dei danni che conta già oltre 86 mila
segnalazioni
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