Zelensky: «Gli Usa vogliono il nostro ritiro dal Donbass».
Ma servirebbe un voto popolare
KIEV - Gli Stati Uniti stanno spingendo l'Ucraina a
ritirare le sue truppe dal Donbass e a creare una "zona economica
libera" nelle parti della regione ora controllate da Kiev. Lo dice il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Durante un briefing a Kiev con
giornalisti di diverse testate tra cui il Guardian, Zelensky ha detto che gli
Usa «non sanno chi governerà questo territorio, che chiamano 'zona economica libera' o 'zona smilitarizzata'» e ha aggiunto che
l'Ucraina non ritiene che il piano sia equo senza la garanzia che le truppe
russe non prenderanno semplicemente il controllo della zona dopo il ritiro
ucraino.
«Se le truppe di una parte devono ritirarsi e l'altra parte
rimane dove si trova, cosa tratterrà queste altre truppe, i russi? O cosa
impedirà loro di travestirsi da civili e di prendere il controllo di questa
zona economica libera? Non è detto che l'Ucraina accetterebbe, ma se si parla
di un compromesso, allora deve essere un compromesso equo», ha aggiunto
Zelensky.
Qualsiasi potenziale compromesso su eventuali cessioni
territoriali da parte dell'Ucraina, dovrebbe essere deciso da un voto popolare,
avverte Zelensky. «Che sia attraverso elezioni o un referendum, deve esserci
una posizione del popolo ucraino», ha detto Zelensky.
La telefonata di Merz con Trump, Starmer e Macron
La conversazione del 10 dicembre si è svolta in un
clima "molto costruttivo", pur riconoscendo la complessità del
momento, spiega Merz. «Come sapete, ieri abbiamo parlato in dettaglio con il
presidente Trump. Il lavoro che stiamo svolgendo insieme rimane molto difficile
per una semplice ragione: il presidente Putin continua spietatamente a portare
avanti la sua brutale guerra di aggressione contro la popolazione civile
ucraina. Allo stesso tempo, nei negoziati, sta prendendo tempo».
A fronte di questo scenario, Merz ha ribadito i tre
obiettivi guida dell'azione europea: «In primo luogo, vogliamo un cessate
il fuoco per l'Ucraina che ponga fine a questa orribile guerra dopo quasi
quattro anni. In secondo luogo, il cessate il fuoco deve essere supportato da solide
garanzie legali e materiali, a differenza dell'accordo di Minsk,
così da renderlo duraturo. In terzo luogo, una soluzione negoziata
deve preservare gli interessi di sicurezza europei e non andare a discapito
della Nato e dell'Europa. Per questo è così importante che noi
europei prendiamo parte al processo. Nessuna pace può essere fatta senza
il nostro coinvolgimento».
Il cancelliere ha inoltre chiarito che «solo Kiev
può decidere quali accordi territoriali accettare», avvertendo che
«sarebbe un errore costringere il presidente ucraino a una pace che il suo
popolo non sosterrà dopo quattro anni di sofferenze e morti».
Da qui, l'impegno tedesco a garantire «tenacia nel sostegno
all'Ucraina per raggiungere gli obiettivi condivisi».
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