EDITO
DA FELTRINELLI
'Cuccia e
il segreto di Mediobanca'. Giorgio La Malfa racconta l'uomo che ha segnato il
capitalismo italiano
di
Enrico Lepri
ROMA - “Enrico
Cuccia è stato certamente uno dei maggiori protagonisti della vita economica
italiana della seconda metà del Novecento”: così inizia il ritratto che ne fa
Giorgio La Malfa, che ha lavorato con lui e lo ha conosciuto da vicino. Ma
parlare di Cuccia vuol dire parlare anche e soprattutto della sua creatura,
Mediobanca, l’istituto di credito nato nel 1946, di cui fu direttore dal
principio e dove rimase fino agli anni novanta.
Questo libro
esplora la formazione di Cuccia, i soggiorni all’estero, le esperienze all’Iri
e alla Comit. Si sofferma sui punti cruciali della sua esperienza, come
l’incontro con Romano Prodi riguardo alla privatizzazione della banca, l’affaire
Sindona con le minacce contro Cuccia e Giorgio Ambrosoli, il rapporto
ambivalente con Raffaele Mattioli. Il risultato è una mappa fondamentale per
capire le idee e i principi su cui Cuccia ha costruito Mediobanca, come la
distinzione tra banche di investimento e banche commerciali, l’importanza del
credito industriale, la necessità dell’indipendenza dell’istituto, il valore
degli azionisti.
Pur
rispettandone l’estrema riservatezza, La Malfa restituisce un ritratto vivido e
complesso di Cuccia, protagonista tanto autorevole quanto enigmatico, la cui
eredità continua a interrogare il presente. Del resto, era stato lo stesso
Cuccia, con un’amara ironia, a chiedersi: “Se è caduto l’Impero romano, perché
non dovrebbe cadere Mediobanca?”.
“Questa
biografia - ha scritto Lucio Villari su La Repubblica
- resta una narrazione aperta e polemica che induce a una riflessione sul
passato e anche sul futuro di una Italia ancora in parte irrisolta.”
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