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Svelata la seconda parte della classifica The World's 50 Best Vineyard  

di Paola Jadeluca

 

ROMA - Una cantina della Tracia, due Tokay Ungheresi, c’è anche un vino inglese, del Kent, la regione divenuta nuova meta di produzione in seguito ai cambiamenti climatici e dove, per esempio, la famosa maison di champagne Taittinger ha stretto un’alleanza con Domaine Evremond, per piantare vigneti destinati a produrre spumanti di lusso. E poi un vino della Georgia, considerata la prima terra nella storia ad aver prodotto vini. Ecco svelata una parte della classifica The world’s 50 Best Vineyards. I vigneti resi noti sono quelli dal Numero 51 al 100, in vista della cerimonia di premiazione che si terrà a Margaret River, nell'Australia Occidentale, il 19 novembre.

 

Questa classifica annuale celebra esperienze eccezionali nei vigneti di tutto il mondo, mettendo in evidenza le aziende vinicole che offrono un enoturismo eccezionale, da location mozzafiato a tour immersivi. La lista è stata compilata in base ai voti di oltre 700 professionisti internazionali del vino, tra cui sommelier, giornalisti, esperti di viaggio ed enoturismo e specialisti del settore. L'Europa ha guadagnato 11 nuovi ingressi nella lista 51-100, di cui tre dall'Italia. I vigneti del Portogallo occupano otto posizioni, il numero più alto tra tutti i Paesi, con la valle del Douro che ne vanta sei. La Spagna guadagna tre vigneti nella lista con una nuova entrata: Bodegas Arzuaga di Ribera del Duero (No.64). Il Regno Unito vede una new entry con Leonardslee Family Vineyards nel Sussex (56). In Ungheria, Tokaj-Hétszőlő Organic Vineyards (58) fa il suo debutto e nella lista entra anche il primo vigneto di Kakheti, in Georgia, con Château Buera (72).

 

Il Sud America festeggia una new entry con Sitio La Estocada (No.91) di Mendoza, Argentina. Il Sudafrica si aggiudica due nuovi ingressi: La Motte Wine Estate (No.94) e Hamilton Russell Vineyards (No.99). La Nuova Zelanda saluta tre nuovi ingressi: Wairau River Wines di Marlborough (No.52), Greystone Winery (No.89) e Felton Road di Central Otago (No.98).  La lista 51-100 in numeri comprende vigneti provenienti da sei continenti e 38 regioni vinicole. Ci sono 18 nuove entrate provenienti da 17 regioni, che vanno dal West Sussex, nel Regno Unito, e dalla Champagne, in Francia, al Tokaj, in Ungheria, e al Kakheti, in Georgia; 33 delle aziende provengono dall'Europa, seguite da sei dal Sud America, quattro dall'Africa, cinque dall'Oceania, una dall'Asia e una dal Nord America. La nuova entrata in posizione più alta nella lista 51-100 è Wairau River Wines a Marlborough, in Nuova Zelanda, al posto 52. Entrano nella lista i primi vigneti di Ribera del Duero, in Spagna, e della Kakheti, in Georgia: Bodegas Arzuaga (64) e Château Buera (72). L'Europa vanta il maggior numero di aziende nella lista 51-100 con 33 vigneti presenti. Tra questi figurano 11 nuovi ingressi, tre dei quali provenienti dall'Italia: Azienda Agricola Arianna Occhipinti in Siciliaì, che si è posizionata al posto 78; Masi Cellars in Veneto, del re dell’Amarone, Masi, al posto 83). Spicca Casanova Di Neri in Toscana, già salito agli onori dei rating mondiali di Wine Spectator, con il Primo vino al mondo, il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova, vintage 2001. Sempre dall'Italia, Marchesi Di Barolo in Piemonte rientra nella lista al No.80, insieme a Castello Banfi (61). Al posto 81 una cantina d’eccellenza dell’Irpinia, la Tenuta Cavalier Pepe.

 

I vigneti portoghesi occupano in totale otto posizioni nella lista 51-100, il numero più alto tra tutti i paesi per l'anno in corso. La valle del Douro ne rivendica sei, con Quinta do Seixo (Sandeman) al No.62; Quinta do Bomfim (Symington Family Estates) al No.66; Quinta do Crasto (No.67); Quinta do Noval (No.73); Quinta Nova De Nossa Senhora Do Carmo (No.74) e Quinta do Vallado (No.84). Herdade do Esporão nell'Alentejo si colloca al No.69 della classifica, e Taylor's Port Cellars, Porto, al No.85. La Francia è rappresentata da sette vigneti: Veuve Clicquot (No.51), Moët & Chandon (No.57) e Philipponnat Champagne(No.76), tutti provenienti dalla Champagne; Château Pichon Baron (No.60) e Cos d'Estournel (No.97) da Bordeaux; Domaine Faiveley (No.59) dalla Borgogna e M. Chapoutier (No.77) dalla Valle del Rodano.

Nel resto d'Europa, la Spagna guadagna tre vigneti nella classifica 51-100 con una nuova entrata: Bodegas Arzuaga nella Ribera del Duero (No.64), che si unisce a Bodegas Muga nella Rioja (No.53) e Bodegas Granbazán (No.86). Il Regno Unito vede una nuova entrata con Leonardslee Family Vineyards nel Sussex (No.56), mentre Balfour Winery nel Kent (No.96) rientra in classifica per la prima volta dal 2022. In Ungheria, Tokaj-Hétszőlő Organic Vineyards (No.58) entra nella lista per la prima volta e Disznókő si classifica al No.63, entrambi provenienti da Tokaj.

Tra le altre aziende vinicole europee figurano Domäne Wachau (No.68) e Weingut Tement (No.82), entrambe situate in Austria. Midalidare Estate (No.54) dalla Bulgaria entra nella lista 51-100, mentre Château Mukhrani (No.75) si unisce a Château Buera (No.72) dalla Georgia.

Il Sud America festeggia un nuovo ingresso nella lista 51-100 di quest'anno, con Sitio La Estocada (No.91), a Mendoza, in Argentina. Anche Finca El Paraíso - Luigi Bosca (No.70), Bodega DiamAndes (No.93) e Bodega Lagarde (No.95) rappresentano l'Argentina nella lista 51-100. I vigneti di Uruguay e Cile si assicurano un posto ciascuno, rispettivamente con Bodega Bouza (No.55) e Clos Apalta nella Valle di Colchagua (No.65). 

Il Sudafrica conquista due nuove posizioni, con La Motte Wine Estate (No.94) e Hamilton Russell Vineyards (No.99) che entrano nella classifica 51-100. Stellenbosch vede due rientri in classifica con: Tokara Wine and Olive Estate (No.71) e Delaire Graff Estate (No.79).

La Nuova Zelanda dà il benvenuto a tre nuovi ingressi: Wairau River Wines a Marlborough (No.52), Greystone Winery (No.89) e Felton Road a Central Otago (No.98). Kumeu River Wines rientra nella classifica 51-100 per la prima volta dal 2023 al No.90, mentre Ata Rangi mantiene il suo posto, quest'anno al No.100.

Il Libano si aggiudica un posto nella classifica 51-100 di quest'anno con Chateau Kefraya (No.92), mentre gli Stati Uniti ottengono un vigneto con Beringer Vineyards (No.88) nella Napa Valley.

William Drew, Direttore dei Contenuti di The World's 50 Best Vineyards, ha commentato: "L'elenco ampliato di quest'anno è una vivace vetrina dell'eccellenza nel turismo enologico globale, con vigneti distribuiti su sei continenti. Siamo entusiasti di dare il benvenuto a una serie di nuove entrate e di premiare altri vigneti di livello mondiale e le persone che li gestiscono. Congratulazioni a tutte le aziende presenti nell'elenco di quest'anno. Non vediamo l’ora di celebrare i loro successi alla cerimonia di premiazione a Margaret River".

La cerimonia di premiazione di The World’s 50 Best Vineyards 2025 si terrà presso l'Amelia Park Wines nella regione di Margaret River, nell'Australia Occidentale, la sera di mercoledì 19 novembre. L'annuncio della lista e dei singoli premi potrà essere seguito tramite i canali social di 50 Best.

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(Paola Jadeluca giornalista di Repubblica per oltre 30 anni, curatrice del settimanale Affari & Finanza, esperta tra l'altro di vini e cucina)