§GRANDI VINI E
ALTA CUCINA§
"VentiVenti", il Lambrusco innovativo che parla
francese
di
Paola Jadeluca
ROMA - “Non è un
Lambrusco……….si, forse è un
Lambrusco”: Alessandro Pipero, patron de Il Pipero, ristorante una stella Michelin nel cuore storico di
Roma, è il primo a stupirsi di fronte ai vini di VentiVenti, la cantina della famiglia Rizzaboni, di Medolla, nella zona vinicola a nord di
Modena. E si, che le cantine d’eccellenza nel ristorante di Alessandro Pipero sono in prima linea.
Si, i Lambrusco
della Cantina VentiVenti
hanno imboccato una nuova strada, il modello alla francese. Hanno cercato di
ritagliarsi una nicchia nel grande universo del Lambrusco. I Lambrusco sono per
tradizione vini frizzanti a lungo dimenticati, considerati da molti fuori moda.
Ora stanno recuperando terreno, anche grazie alle molteplici possibilità di
abbinamento e a nuove modalità produttive. La confusione è tanta. “Già solo far
capire la distinzione tra Igp, Igt e Dop è
un’impresa, soprattutto all’estero”, commenta Andrea Razzaboni,
28 anni, enologo, con i fratelli Riccardo, 31, (laureato in Economia) e
Tommaso, 22 anni, enologo, alla guida della Cantina di famiglia.
Razzaboni
è la prima generazione di viticoltori. Il capostipite, il padre, Vittorio Razzaboni, imprenditore nel settore della sicurezza dei
pagamenti, ha gettato le basi finanziarie, i figli pensano al resto. Per
gettare le basi del brand i fratelli Razzaboni hanno deciso di fare leva sull’innovazione. Di
prodotto, innanzitutto, presentando in una nuova versione Metodo Chamapenois, più moderna e autorevole, i vitigni principe dell’Emilia Romagna: Lambrusco di Sorbara e Lambrusco
Salamino, ma anche Pignoletto, a lungo considerato una cenerentola, e Ancillotta, ma con incursioni anche nei vitigni
internazionali. Innovazione tecnologica, con macchinari all’avanguardia, come
Select-Process, minidiraspatrice
di ultima generazione, per la deraspatura, e una
nuova linea per la sboccatura, ovvero per togliere i sedimenti di lievito dal
collo della bottiglia
Con la sboccatura
alla volée: un tempo si usava la sciabola, molto scenografica. “Oggi abbiamo
adottato un macchinario all’avanguardia”, racconta ancora Andrea- spinge fuori
le fecce senza fuoriuscita di vino e senza ossidazione”. L’innovazione sul
territorio è in veste green, sposando sostenibilità ambientale e viticoltura
biologica, ma pronti a fare il salto verso la lotta integrata. Per la seconda
fermentazione, per esempio, uno dei passaggi chiave del Metodo
Classico-Champenois: non viene utilizzato mosto concentrato, ma un mosto fresco
dell’annata, conservato a 0°C da settembre a primavera.
“Abbiamo scelto di
costruire la nostra identità sulla freschezza, sulla mineralità e su una
visione che valorizza la leggerezza senza mai rinunciare alla profondità. Il
risultato è una gamma di spumanti che esprimono la vocazione del territorio
modenese con una veste nuova, dove il Metodo Classico non è un semplice omaggio
allo stile internazionale, ma un’interpretazione autentica delle radici
emiliane”, racconta Andrea Razzaboni, durante il
pranzo di presentazione al ristorante stellato Pipero
di Roma. Ecco allora il Blanc de Blancs, Pignoletto
100% che fa 26 mesi sui lieviti, presto arriveranno a 34, vino dalla freschezza
agrumata e una nota minerale che si fondono in una gradevole cremosità; Il
Rouge de Noirs, 100% Lambrusco Salamino di Santa Croce Doc, un vitigno spesso
sottovalutato, che trova attraverso la vinificazione in Metodo Classico il suo
riscatto, floreale con sentori di frutti di bosco; VentiVenti
rosé, Brut Metodo classico Lambrusco di Sorbara in purezza che dalla
vinificazione in rosé mantiene gli aromi vegetali tipici guadagnando in
eleganza e sapidità; ci sono poi i blend, in cui gli autoctoni si sposano ai
vitigni internazionali: Il Pas Dosé, blend di Pinot
Bianco, Chardonnay e Sorbara, in equilibrio tra mineralità e cremosità; Il Ventiventi Brut, matrimonio tra Chardonnay e Lambrusco di
Sorbara, fresco, con note di mela che evolvono in fine pasticceria accompagnate
da mineralità. In portafoglio non mancano alcune etichette metodo
Martinotti-Charmat.
Una linea è
dedicata ai vini fermi, con la gamma Ricanto, dalle
sigle dei nomi dei tre fratelli. Ricanto Rosato, Lambrusco al 100% vinificato
in rosa; Ricanto Bianco, un Traminer “medollese” e Ricanto Rosso, 100% Ancillotta, una verietà spesso
utilizzata per dare colore ai vini che qui diventa protagonista.
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(Paola Jadeluca giornalista di Repubblica per oltre 30 anni,
curatrice del settimanale Affari & Finanza, esperta tra l'altro di vini e
cucina)