I GRANDI VINI E LA BUONA CUCINA
Gorgona,
il cru dei Frescobaldi realizzato dai detenuti dell’isola-carcere. Due ettari
di vigna e un vino inimitabile
di Paola Jadeluca
GORGONA
- Ad accoglierti, al porticciolo, un grappolo di casette dai colori pastello,
abbarbicate sulla costa. Le hanno riverniciate di fresco i detenuti che vivono
a Gorgona, l’ultima rimasta tra le isole penitenziare in Europa, a una trentina
di chilometri dalla costa toscana, di fronte a Livorno.
Qui
i detenuti, una settantina, fanno tutto: fornai, pasticcieri, baristi,
ristoratori, allevano gli animali, coltivano gli orti; ma c’è un prodotto
esclusivo che li ha fatti conoscere nel mondo: il Gorgona Costa Toscana Igt, un blend di Vermentino e Ansonica, varietà antiche e
locali. Un cru firmato Marchesi de’ Frescobaldi, che va ad arricchire il
portafoglio di Fine Wine degli storici produttori toscani con un'etichetta che
è anche un progetto sociale. I detenuti, infatti, trascorrono l'ultima parte
della loro detenzione vivendo a contatto con la natura e trovando
un'opportunità concreta di reinserirsi poi nella realtà lavorativa e nella
comunità.
La
prima vigna è stata impiantata nel 1999, ma è nel 2012 che parte effettivamente
il progetto Gorgona, quando l’Istituto di Pena chiede aiuto ai privati. L’unico
a rispondere all’appello è il Marchese Lamberto Frescobaldi, presidente di
Frescobaldi, che si innamora subito di questo sperone di roccia a picco sul
mare e dà vita a un accordo ventennale, con l’impianto di nuovo vigneti e
attrezzature di cantina.
“Oggi
sono poco più di due ettari di vigna e danno vita a un vino inimitabile ed
esclusivo, simbolo di speranza e libertà che si amplifica in tutto il mondo. A
Gorgona c’è ‘l’Unicità’ di questa terra e di un progetto che con la produzione
di un numero davvero esiguo di bottiglie non finisce mai di regalare emozioni e
di renderci orgogliosi”, racconta Lamberto Frescobaldi che quest’anno, con il
millesimato 2022 ha brindato all'undicesima vendemmia. Ora, con la vendemmia
2023, si apre una nuova fase. Ogni annata ha la sua identità.
“Un’edizione
straordinaria” dell’isola, che ogni anno ne racconta un aspetto differente
-spiega Frescobaldi - Con Gorgona 2022 ci siamo concentrati ancora sulla
straordinaria biodiversità che questa minuscola isola riesce a custodire e
l’undicesima vendemmia di Gorgona ci racconta le orchidee, sull’isola ne
troviamo molte varietà che fioriscono in momenti diversi”. Per esaltare la
straordinarietà e unicità di ogni annata, le bottiglie sono avvolte in una
veste grafica che racconta, appunto le caratteristiche del vino e dell’isola.
Un
anfiteatro di filari terrazzati - a spalliera – che si affacciano sul mare. E
al mare si apre anche il vino. “La ricchezza è trovarsi nel cuore del Mar
Tirreno, molto più temperato del resto del Mediterraneo”, racconta Nicolò
D’Afflitto, il super enologo dei Frescobaldi che coordina l’iniziativa insieme
allo staff di enologi e agronomi dei Frescobaldi. Spiega D’Afflitto: ”L’acqua è più calda, c’è meno vento, le temperature sono
più miti, la viticoltura più facile”. Ecco, sentori di
fiori bianchi e frutta fresca fiori bianchi e gialli, tra i quali
spuntano margherita e camomilla e ginestra, poi frutta esotica per finire con
note agrumate e, infine, note iodate, il salmastro si fa strada con la sua
salinità supportata da grande freschezza. A Gorgona si fa anche un rosso, da
uve Sangiovese e Vermentino rosso, quantità ancora più ridotte del
bianco.
Dal
raccolto alla vinificazione, all’affinamento in barrique: tutto viene fatto
sull’isola, e i detenuti sono regolarmente pagati. L’imbottigliamento, invece,
per ragioni pratiche avviene nelle cantine Frescobaldi sulla terraferma. Un
vino sostenibile, da tutti i punti di vista.
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(Paola
Jadeluca giornalista di Repubblica per oltre 30
anni, curatrice del settimanale Affari & Finanza, esperta tra l'altro di
vini e cucina)