§GRANDI VINI E ALTA CUCINA§

 

Residenza agricola Santa Lucia, un resort di charme a filiera corta: dall’orto alla tavola gourmet  

di Paola Jadeluca

 

ROMA - Fuori dal mondo, a due passi dal mare. E anche a due passi da Roma. La residenza agricola Santa Lucia è un angolo di Tailandia nel cuore di Maccarese, chi dice Agro romano chi, forse più correttamente, Maremma laziale. Raffaello Coletta, già titolare di Controvento a Fregene, ha realizzato un resort di charme basato su una filiera autosufficiente, dall’Orto alla Tavola all’Alloggio.

Residenza agricola, appunto, perché si trova nel cuore di un’azienda con 6mila metri quadrati tutti certificati bio e altri 4 per la coltivazione di grani antichi per il pane fatto in casa, coltivato, macinato e impastato a chilometro zero. Una vocazione sostenibile contornata da uno scenario di lusso con un tocco esotico, piscina salata e Spa immerse nel verde, idromassaggio, camere e suite di grande eleganza con arredi in legno di Tiglio, senza fronzoli, realizzati da una falegnameria artigiana locale.

Ci si arriva attraverso una stradina bianca, dal nome romantico: Via della Luna. Quello che era un vecchio ovile, tra le altre casette rosse dei coloni artefici della Bonifica, oggi è un’oasi gourmet e di relax. In bicicletta si raggiunge facilmente la spiaggia. 

Ci vivi, ci mangi, ma ci puoi anche solo fare la spesa, con il box di verdure su ordinazione, raccolte al mattino. Dall’Orto arrivano le verdure, le erbe aromatiche e le spezie per la tavola; insaccati di produzione propria e formaggi di Ammano, altra azienda agricola familiare vicina al Lago di Bracciano. Materie prime di qualità, sapientemente composte sotto la regia dello chef Alessandro Squicquero, già alla cucina stellata di Romeo Chef & Baker di Cristina Bowerman, dove è stato intercettato e reclutato da Daniele Iubei, executive chef di Santa Lucia.

in estate friggitelli con nduja e ricotta infornata o “il 100% della zucchina” – crocchetta di zucchina romanesca, fiore stufato con alici, pistillo allo scapece e mozzarella, foglie ripassate con sarda affumicata ed erbe. Tecnica e prodotto si sposano nel bottone ripieno di pappa al pomodoro, nel diaframma arrosto il cui accompagnamento cambia giornalmente, nell rollè di coniglio farcito. L’ultimo tassello, la cantina, con l’obiettivo di costruire la proposta più completa di vini del Lazio. L’offerta è già oggi ampia, circa 1.000 bottiglie, e tocca tutta la penisola con qualche incursione francese e internazionale.

***

(Paola Jadeluca giornalista di Repubblica per oltre 30 anni, curatrice del settimanale Affari & Finanza, esperta tra l'altro di vini e cucina)