Mattarella è contro gli attacchi di Trump all’Europa 

di Piero Barendson

 

ROMA - L’Unione Europea resista ai tentativi di ingerenze, non ceda alla criminalizzazione del diritto internazionale e, allo stesso tempo, rimanga in guardia rispetto al tentativo russo di “ridefinire con la forza i confini in Europa. Il lungo intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina contiene un appello alla classe diplomatica italiana, quello di continuare nello sforzo del dialogo in un mondo che sta andando verso una sempre maggiore tensione internazionale, col rischio, ha aggiunto, di “un generale arretramento della civiltà.

 

Sotto accusa, seppur in maniera implicita, sono le strategie messe in campo dal presidente americano, Donald Trump, che sul dossier ucraino, e non solo, sta continuando a prendere di mira l’Unione europea, arrivando a prevederne la disgregazione nel caso in cui non “torni alla salvaguardia dei valori tradizionali” e a una maggiore “libertà di stampa. Parole che le istituzioni di Bruxelles hanno già bollato come ingerenza.

 

Adesso anche il capo dello Stato le condanna: “Appare a dir poco singolare che, mentre si affacciano in ambito internazionale esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l’apprezzamento dell’intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà“.

 

La lettura di Mattarella è quasi apocalittica, tanto da arrivare a parlare di “rischio di un generale arretramento della civiltà”: “L’epoca di transizione in cui ci troviamo presenta pericoli che dobbiamo saper tempestivamente riconoscere, a stagliarsi all’orizzonte c’è il rischio di un generale arretramento della civiltà. La legalità internazionale è un bene comune efficace nel contrastarlo. Nell’epoca delle ‘policrisi’ è indispensabile una poli-diplomazia”.

 

Tutto ciò contribuisce ad alimentare “un’operazione diretta contro il campo occidentale che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori”.

 

In questo contesto preoccupa, aggiunge il presidente, anche “l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l’aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e Sicurezza nel continente”. La pace “richiede impegno – ha poi concluso – da parte degli Stati e, al loro interno, da comunità che alimentino questa prospettiva. ***