La galassia
nostalgica. Protagonisti dell'editoria di destra.
di
Sergio Rizzo - L'Espresso
ROMA -
Talvolta bastano piccoli segnali a far capire quanto sia cambiata l’aria. Nella
primavera 2019 la piccola casa editrice Altaforte
viene esclusa dalla Fiera del Libro di Torino. «È una censura politica»,
protesta il suo capo Francesco Polacchi. Ma due anni dopo, a ottobre
2021, il fatto si ripete. Stavolta alla Fiera della piccola e media editoria “Più libri, più liberi” di Roma, patrocinata dall’Aie, l’associazione degli editori. «Ci risiamo!
Lotteremo ancora…», avverte Polacchi.
Ma non è certo
per quella promessa che la «censura politica» contro gli editori della
destra estrema si è dissolta. È che l’aria è cambiata, come sta a dimostrare
“Più libri, più liberi” di quest’anno. Aperta in singolare coincidenza
temporale con la festa di Atreju, esibizione sopra le righe del potere
meloniano al governo.
Poteva forse
in tale clima l’ostracismo colpire la casa editrice Passaggio al Bosco
per cui scrive il giornalista Guido Giraudo, ex dirigente del Fuan e già
vicedirettore di Candido? È l’autore del libro “C’è del marcio a Bologna”, teso
a smontare la verità processuale sulla strage del 2 agosto 1980, secondo la
quale è colpa dei neofascisti. Ma soprattutto è l’autore del libro “Sergio
Ramelli, una storia che fa ancora paura”, sul diciottenne del Fronte della
gioventù ammazzato a sprangate nel 1975 a Milano da estremisti di sinistra.
Libro pubblicato da un altro editore di destra, Idrovolante edizioni, e
presentato a Montecitorio un anno fa dall’autore insieme ad alcuni pezzi da
Novanta di Fratelli d’Italia. Ossia il presidente del Senato Ignazio La Russa,
con il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, la sottosegretaria
all’Istruzione Paola Frassinetti, i deputati Riccardo De Corato e
Alessandro Amorese. Onorevole, quest’ultimo,
evidentemente informato sui fatti, editoriali, della destra. Racconta Michele
Bocci su Repubblica: «I libri di Passaggio al bosco vengono suggeriti da Contro
egemonia, il bollettino editoriale di FdI a cura di
Alessandro Amorese, responsabile editoria del
partito».
L’introduzione
al medesimo bollettino traccia il solco: «L’alternativa rispetto all’egemonia
culturale della sinistra passa dal bagaglio di identità della destra». E il suo
amico Marco Scatari, il fondatore di Passaggio
al bosco che «da un ventennio», dice la biografia, «guida la comunità militante
di Casaggi», impugna la spada per difenderlo.
Ecco allora
spuntare nel bouquet della casa editrice Benito Mussolini e il
segretario del partito fascista repubblichino Alessandro Pavolini,
fucilato anch’egli a Dongo. Ecco Julius Evola e Junio Valerio
Borghese, capo della Decima Mas, ex presidente del Msi e ispiratore del
fallito colpo di Stato del 1970, con Sir Oswald Mosley, capo dell’Unione
britannica fascisti.
Ma nell’enorme
elenco dei 188 autori figurano anche moderni epigoni di quel filone storico. I
più illustri? Adriano Scianca, direttore del Primato nazionale, il
quotidiano online di Casapound che ha gemmato la casa editrice Altaforte. Adriano Tilgher, leader di
Avanguardia nazionale e sodale di Stefano Delle Chiaie. Emanuele
Tesauro, presidente di Fortezza Europa, formazione di estrema destra
battezzata con un termine mutuato dal Terzo Reich, nata da una scissione di
Forza nuova. Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza posizione. Mario
Merlino, dal Msi ad Avanguardia nazionale, al circolo anarchico 22 marzo e
al coinvolgimento nell’inchiesta sulla strage di piazza Fontana da cui uscirà
indenne, padre di Emanuele Merlino: capo della segreteria del ministro
della Cultura Alessandro Giuli e stratega dell’offensiva contro il
potere culturale della sinistra. Fabrizio Fratus, ex dirigente della Fiamma
Tricolore, ex braccio destro di Daniela Garnero Santanché, fondatore del
Talebano, «pensatoio della destra con pantheon ideologico che va dal teorico
della destra putiniana Aleksandr Dugin all’ex Waffen
SS belga Jean Thiriart», come l’ha definito L’Espresso,
insieme all’ex eurodeputato di FdI Vincenzo Sofo,
consigliere di Giuli per la «diplomazia culturale» e marito di Marion
Marechal-Le Pen (nipote di Marine Le Pen). Nella lista, giusto perché non
manchi proprio nulla, anche il nome di Marco Rizzo, ex Rifondazione
comunista che abbraccia la causa sovranista.
Più alcune
figure istituzionali. Domenico Furgiuele, deputato leghista proveniente
dalla Destra. Rossano Sasso, altro deputato leghista, ex sindacalista
Ugl, ex sottosegretario all’Istruzione del governo di Mario Draghi, che dopo le
contestazioni per la presenza in fiera di Passaggio al Bosco di Zerocalcare,
Alessandro Barbero e altri, si reca insieme al collega di FdI
Amorese a confortare Scatarzi.
Simone Perron, cantautore e consigliere regionale leghista della Valle
D’Aosta. Tre politici in carica, a testimoniare l’affinità fra una parte
rilevante del partito di Matteo Salvini con quella scuola di pensiero che
affonda le proprie radici nel Ventennio. E se, per usare una frase del “Signore
degli anelli” cara alla mitologia della destra «le radici profonde non gelano»,
mai come in questo momento germogliano anche dentro lo Stato democratico.
L’animatore di
Passaggio al Bosco Marco Scatarzi è stato membro del
comitato esecutivo di Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile di
Fratelli d’Italia. Del partito di Giorgia Meloni è un dirigente il coordinatore
di FdI ad Avezzano Roberto Alfatti
Appetiti, direttore editoriale di Idrovolante edizioni, casa editrice del
libro di Guido Giraudo su Sergio Ramelli, anch’essa presente alla Fiera “Più
libri, più liberi” al pari di Passaggio al bosco. E sulla cui appartenenza al
medesimo filone identitario non ci sono molti dubbi.
Prova ne sia
il fatto che alcuni pubblicano per entrambe le case editrici. Con Idrovolante
che arricchisce la consistente offerta letteraria di 101 autori, fra i quali
romanzieri e drammaturghi del calibro di Yukio Mishima e Luigi Pirandello, con
testi del quadrumviro della marcia su Roma, Italo Balbo. E di Leonid Savin,
membro del centro scientifico militare del ministero della Difesa russo. Nonché
Marcello De Angelis, ex parlamentare di An, ex direttore del Secolo
d’Italia, ex portavoce del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca:
incarico dal quale si è dimesso dopo esternazioni negazioniste sulla strage di
Bologna. Ma anche Mario Vattani, figlio dell’ex segretario generale
della Farnesina Umberto Vattani. È funzionario dell’ambasciata italiana a Tokyo
quando nel 2011 il governo di Mario Monti lo richiama a Roma dopo
un’imbarazzante esibizione musicale a una festa di Casapound. Invece il governo
Meloni lo fa ambasciatore d’Italia in Giappone.
Morale? La
rete della «contro egemonia» culturale è sempre più fitta ed estesa. Le
case editrici che propugnano il risorgimento sovranista con venature
nostalgiche capaci di tracciare un filo che dalla galassia neofascista penetra
istituzioni ai suoi massimi livelli, negli ultimi anni sono spuntate come i
funghi. Un assaggio? Nel 2008 un giovanissimo Francesco Giubilei,
attuale direttore scientifico della Fondazione Alleanza nazionale, cassaforte
del partito della premier, fonda Historica editrice. Lì, fra gli scrittori,
oggi troviamo Gianni Alemanno ma anche Alfatti
Appetiti, direttore editoriale di Idrovolante. Casa editrice, si è visto,
di molti autori di Passaggio al bosco dell’ex Gioventù nazionale Marco Scatarzi. Che a sua volta pubblica Adriano Scianca:
autore anche di Altaforte edizioni. Insieme a Gian
Piero Joime, candidato per Casapound alle Europee del
2019 e ora ingaggiato come consulente dal ministero dell’Economia. E a
Carlomanno Adinolfi di Primato nazionale, presidente dell’associazione La Testa
di ferro nel quartiere Monti di Roma. Lì si può acquistare il calendario 2026
targato Acca Larenzia il «cui ricavato», c’è scritto, «contribuirà a sostenere
le spese processuali dei camerati in difficoltà».
***
(Sergio
Rizzo www.lespresso.it-
La sua carriera giornalistica inizia nelle redazioni di Milano
Finanza, Il Mondo e Il Giornale.
Dopo essere approdato al Corriere
della Sera, Rizzo si è dedicato ad inchieste sui malaffari italiani,
diventando una delle firme più autorevoli del quotidiano milanese. È coautore
con Gian
Antonio Stella del libro-inchiesta sul mondo politico
italiano La
casta che, con oltre 1 200 000 copie e ben 22 edizioni, è
stato uno dei volumi di maggior successo del 2007 e ha aperto
un vasto dibattito sulla qualità della classe dirigente nazionale e sul suo
rapporto con i cittadini-elettori. Il 14 giugno 2017 è stato
annunciato il suo passaggio dal Corriere della Sera a La
Repubblica, in qualità di vicedirettore. L'11 novembre 2021 lascia La
Repubblica, dichiarando di essere stato costretto ad andare in pensione)