La vittoria
di Robert Fico in Slovacchia è una brutta notizia. E'
sostanzialmente un clone dell'ungherese Orban
di Pierre Haski - France Inter
PARIGI
- Robert Fico: ricordate questo nome, perché probabilmente ne sentirete parlare
molto nei prossimi mesi. Fico ha vinto le elezioni legislative in Slovacchia,
paese dell’Europa centrale, al termine di una campagna elettorale molto
combattuta.
Per
capire il significato di questo risultato basta fare caso a chi si è
complimentato per primo con Fico: Viktor Orbán, il capo del governo ungherese
che finora è rimasto isolato nella sua vicinanza a Putin. Su X, il vecchio
Twitter, Orbán ha scritto: “Guarda un po’ chi è tornato! Congratulazioni a
Robert Fico per la sua bella vittoria alle elezioni slovacche. Sono felice di lavorare
con un patriota”.
In
effetti Orbán ha buoni motivi per rallegrarsi, perché
se Fico riuscirà a formare un governo – non è ancora sicuro, considerando che
può contare solo su un quarto dei voti – il leader ungherese si sentirà meno
solo in occasione dei prossimi appuntamenti europei. È probabile che entrambi
contesteranno il sostegno all’Ucraina e i progetti d’integrazione dell’Unione
europea, e le decisioni che necessitano di un ampio consenso.
Fico
non è l’ultimo arrivato. Due volte primo ministro, si è dimesso nel 2018 dopo
l’omicidio in Slovacchia del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna. La vicenda aveva rivelato la
penetrazione del crimine organizzato all’interno dell’élite al potere. È
difficile tenere il conto degli esponenti dell’entourage di Fico condannati per
corruzione.
A
59 anni, il leader di Smer (Direzione), è
sostanzialmente un clone di Orbán. Tuttavia, al parlamento europeo il suo
partito fa parte del gruppo socialdemocratico, una contraddizione che i
socialisti dovranno risolvere se Fico metterà in pratica il suo programma.
Il
leader slovacco, infatti, è riuscito a farsi rieleggere promettendo di mettere
fine al sostegno nei confronti dell’Ucraina, e questo nonostante la Slovacchia
fosse stata il primo paese a offrire i suoi aerei da combattimento a Kiev.
Fico, inoltre, si oppone alle sanzioni contro la Russia, all’immigrazione, alla
comunità lgbt+ e a Bruxelles.
È
doveroso cercare di capire come sia possibile che un discorso simile faccia
presa sugli elettori. Oggi è innegabile che esista una parte dell’opinione
pubblica sensibile alle sirene sovraniste e convinta che il sostegno accordato
all’Ucraina abbia avuto un costo eccessivo.
Ma
non dobbiamo trascurare il ruolo della disinformazione di massa – dalle fake
news ai video truccati – che ha imperversato durante la campagna elettorale
slovacca. Tra l’altro il recente arrivo nel paese di migliaia di migranti è
attribuibile a una manovra dell’Ungheria, che ha chiuso alcune rotte
migratorie.
La
tentazione illiberale esiste ovunque. Il 1 ottobre, a
Varsavia, in Polonia, centinaia di migliaia di persone hanno risposto
all’appello dell’opposizione liberale, a due settimane dalle elezioni
legislative. L’obiettivo è battere il partito Diritto e giustizia (Pis), formazione illiberale che spera di conservare il
potere.
L’Europa
è un campo di battaglia ideologico in cui nei prossimi mesi si terranno scontri
durissimi. Fino alle elezioni https://www.L’omicidio
di Ján Kuciak ha scosso la
Slovacchia internazionale.it/opinione/milan-nic/2018/03/29/slovacchia-omicidio-jan-kuciak
di giugno, che rappresenteranno il test finale dei rapporti di forza nel
continente. Le elezioni slovacche sono sicuramente un campanello d’allarme.
***
(Pierre
Haski è un giornalista francese, tra i fondatori del sito d’informazione Rue89.
Ha una
rubrica quotidiana di politica internazionale su Radio France Inter,
pubblicata ogni mattina sul sito di Internazionale.it. Sostenete
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