Mark Rutte nuovo segretario generale della Nato. Europeista, pragmatico, attento al Mediterraneo 

di Paolo Mauri - InsideOver

 

Il premier olandese uscente, Mark Rutte, sarà il prossimo Segretario generale della Nato. Nella giornata di giovedì 20 giugno il ritiro della candidatura del presidente rumeno Klaus Iohannis e il conseguente sostegno di Bucarest a Rutte, ha tolto ogni dubbio in merito al successore del norvegese Jens Stoltenberg, che ha oltrepassato i limiti temporali del suo mandato quale Segretario generale per via delle contingenze dettate dalla guerra in Ucraina.

 

A determinare la decisione di Iohannis di fare un passo indietro, è stato il decadere del veto verso l’ex presidente olandese di Ungheria e Slovacchia martedì 18 giugno. Giovedì, durante una riunione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale, Iohannis ha dichiarato di aver informato gli alleati della Nato del ritiro della sua candidatura. Rutte assumerà formalmente la guida dell’Alleanza Atlantica il prossimo 2 ottobre, in un momento storico molto particolare: il suo nuovo incarico inizierà a poco più di un mese dalle elezioni statunitensi, che alcuni ritengono saranno determinanti per il destino della Nato qualora dovesse venire eletto nuovamente Donald Trump, il quale ha affermato di impegnarsi a rimanere nell’Alleanza ma ha minacciato di tagliare gli aiuti statunitensi all’Ucraina.

 

Soprattutto Rutte dovrà confrontarsi con uno scenario di sicurezza internazionale ulteriormente deteriorato per via del conflitto israelo-palestinese che sta avendo ripercussioni sull’Europa per via dell’attività di interdizione navale nel Mar Rosso/Golfo di Aden da parte degli Houthi sostenuti dall’Iran. A questo si aggiunge un dossier riguardante il Sahel/Nord Africa che sta diventando sempre più scottante per via delle maggiori infiltrazioni di Russia e Cina.

 

Rutte fa parte del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) olandese, inquadrabile come di centro-destra o se vogliamo di stampo liberale, e durante il suo lungo mandato da premier olandese (14 anni) non ha mai portato il bilancio della Difesa al 2% del Pil come richiesto dall’Alleanza Atlantica sin dal vertice del Galles del 2014, sebbene ci si attenda che questa soglia venga raggiunta alla fine di quest’anno.

 

Rutte è un “europeista” di ferro, fautore della rigorosa austerità sui conti pubblici e a favore della poca solidarietà economica e finanziaria inter-europea, ma questo atteggiamento non ha limitato l’impegno olandese in sostegno dell’Ucraina invasa dalla Russia: il suo governo dal 2022 a oggi ha fornito più di 3 miliardi di euro in aiuti militari a Kiev.

 

Rutte dall’inizio del conflitto è stato un fervido sostenitore della linea della Nato secondo cui sostenere l’Ucraina nella sua guerra difensiva contro la Russia è vitale per preservare la democrazia e la sovranità nazionale in tutta l’Alleanza. “Questa guerra non riguarda semplicemente la difesa della libertà del popolo ucraino; si tratta anche di proteggere la libertà e la sicurezza dei Paesi Bassi”, aveva affermato Rutte sul sito web del governo “quindi non abbandoneremo i più bisognosi”.

 

Tuttavia, Rutte non è considerato restio a trattare con la Russia o con i pochi “amici” di Mosca nella Nato, come invece vale per alcuni (ex) candidati dell’Europa orientale o dei Paesi baltici: prima del 2014 era stato infatti criticato per aver sostenuto attivamente il progetto del gasdotto Nord Stream 2. In ogni caso l’ex premier olandese ha dimostrato di posizionarsi stabilmente con la maggioranza dei Paesi membri quando nel 2021 si è schierato contro il presidente Viktor Orban per aver mantenuto i rapporti con Mosca, ma recentemente i contrasti sono definitivamente rientrati anche per via di un accordo con l’Ungheria, la quale non sosterrà in altro modo gli sforzi della Nato per continuare a inviare aiuti militari all’Ucraina per tutta la durata della guerra in cambio del sostegno a Rutte.

L’ormai prossimo Segretario generale dell’Alleanza ha infatti ricordato che “la mia priorità sarà quello di mantenere l’unità e trattare gli alleati con lo stesso livello di comprensione e rispetto”.

 

Emerge pertanto un Rutte animato da pragmatismo, che sa gestire i dissidi interni all’Alleanza ma al contempo ha ben chiaro in mente che la strada da perseguire è quella segnata dal suo predecessore Jen Stoltenberg, che è animato da un po’ troppa russofobia intendendo con questo termine la concentrazione dell’attenzione della Nato sul fronte orientale dimenticando quello meridionale che, infatti, è diventato territorio di caccia libera per Russia e Cina.

 

Rutte, però, proprio perché uomo concreto e capace di mediare le istanze di tutti i membri della Nato, potrebbe imporre una visione più lungimirante alla strategia dell’Alleanza che deve riconsiderare il suo impegno in Nord Africa e Sahel e guardare entro e oltre i limiti geografici del nostro Mediterraneo Allargato, cercando di rafforzare i partenariati con quei Paesi impegnati nel contrastare l’aggressività/assertività cinese prima che questa si proietti stabilmente entro l’area più prossima al Vecchio Continente.

 

Secondo chi scrive, comunque la postura dell’Alleanza verso la Russia non cambierà col nuovo Segretario in quanto politicamente ha dimostrato, dall’inizio del conflitto, di essere perfettamente allineato alla visione degli alleati storici della Nato, sebbene si discosti da quella più “pessimista” dei Baltici, della Polonia, della Romania e della Svezia.

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(Paolo Mauri - InsideOver - Nato a Milano,cresciuto in Brianza, ora mi divido tra il Lario e la Capitale. Ho alle spalle studi scientifici, tra il liceo e l’università, e ho assolto gli obblighi di leva nell’Esercito. Iscritto all’Albo dei pubblicisti, scrivo per InsideOver ilGiornale.it e sono autore presso Rivista Aeronautica, il periodico ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana. Mi occupo di Difesa, geopolitica e Forze Armate mettendo a frutto la mia formazione: diploma di previsione del rischio e analisi di scenario presso lo Iai, diploma di geopolitica e sicurezza globale presso l’Ispi e diploma di intelligence, sicurezza e interesse nazionale presso l’università Lumsa. Appassionato di fotografia e storia, pratico anche la scherma a livello agonistico).