TRIBUNA
FERRUA CADE
SUL FRITTO MISTO. A DIRIGERE "GUSTO" ARRIVA COZZELLA
TORINO - Il
primo giugno Luca Ferrua lascerà la direzione de Il Gusto, il
verticale on line e inserto di carta della Stampa e anche di Repubblica,
dedicato al cibo al vino e al turismo enogastronomico.
Dovrebbe
finire così -. scrive PrimaOnline -.almeno per
quanto riguarda il gruppo editoriale Gedi, la storia legata allo scandalo dei finanziamenti per promuovere il fritto di
Baldissero Torinese, per cui Ferrua e’ indagato
dalla procura di Torino, insieme al consigliere comunale di Baldissero Federico
Costa, e altri esponenti della Regione per corruzione e turbata libertà nella
scelta del contraente per progetti per promuovere cibo e territorio.
Ferrua che
dopo la denuncia e la perquisizione della sede de La Stampa decise dalla
procuratrice Enrica Gabetta e la piemme Elisa Buffa
del Tribunale di Torino, è stato sospeso dall’editore, dovrebbe essere
sostituito da Eleonora Cozzella, giornalista ed esperta enogastronomica
di gran nome, food journalist dal 2007 all’allora
Editoriale L’Espresso come responsabile del sito Kataweb cucina, per poi
diventare una firma di Repubblica e de Il Gusto, scrittrice di libri, e
impegnata anche sul fronte universitario alla Luiss dove coordin
per il terzo anno il Corso executive in giornalismo enogastronomico. Più vari
ruoli in istituzioni del settore.
La storia che
ha travolto professionalmente Ferrua è legata al Fricasse’
‘d Baudisse, il fritto misto di Baldissero
Torinese, un piatto tipico su cui il comune e la Regione avevano deciso di
puntare per fare eventi che servissero a far conoscere il territorio usando la
consulenza della Rosfert , società di Ferrua socio insieme a Maria Usillo, ex compagna del consigliere Costa, fondata nel
2022. Secondo il pubblico ministero Elisa Buffa il giornalista e la sua socia
avrebbe ricevuto incarichi pagati con soldi pubblici, regionali e comunali, per
la promozione del fritto in una nuova versione con cottura ecosostenibile.
Un progetto su
cui la Regione e il comune avevano deciso di investire 69.000 euro di
contributi pubblici – 50mila sborsati dalla Regione e 19mila dal Comune di
Baldissero- di cui 48.000 destinati alla Rosfert. Il
bubbone è scoppiato per l’intervento dell’assessore di minoranza di Baldissero,
Paola Chiesa, che aveva espresso dubbi sulla destinazione dei fondi regionali
per la promozione del fritto misto, e aveva chiesto di avere informazioni sulla
destinazione dei fondi alla Rosfert, presentata come
“specializzata nella creazione e comunicazione d’eventi, ma che non dotata di
un sito e di una email, e sconosciuta nell’ambiente
degli organizzatori di eventi.
“Le ombre del
progetto” , scrive Torino today,
che ha seguito con attenzione la vicenda, “riguardano da una parte i costi che
risultano estremamente generici e salati, sia in fase di budget che in
rendicontazione, e la scelta della società. Al di la’ di qualche post sui
social, non risulta nemmeno una vera e propria promozione che avrebbe potuto
portare un ritorno alla comunità del paese. In totale si sono svolti quattro
eventi di cui uno a Bologna, uno a Torino al circolo della Stampa con la dimostrazione
del nuovo piatto di fritto green e poi due cene ristoranti locali che
risultano, però, a carico dei commensali e che dunque non dovrebbero rientrare
nei costi. Non c’è stata nemmeno una vera e propria sagra aperta al pubblico e
ora la procura dovrà indagare su come siano stati spesi i fondi”.
A gestire
l’assegnazione del mandato alla Rosfert e’ stata l’associazione Pinin Pacot di Rivodora che essendo un ente pubblico ha potuto
gestire l’assegnazione più velocemente. “Ma i documenti e le fatture“
scrive sempre Torino Today “ hanno sollevato i dubbi della consigliera
Chiesa e il conto del fritto misto è finito in pretura.”
Lo scandalo
Ferrua – fritto misto appassiona le testate più di successo in campo
enogastronomico come Gambero Rosso e Dissapore impegnate a fare giornalismo
investigativo per scoprire nuove colpe dell’ex direttore del Gusto, fino a ieri
un loro baldo antagonista. Racconta il sito Dissapore di un’altra società
collegata a Ferrua la Spyrot di cui Rosfert è socia al 60% .
Presidente e’ Maria Ursillo, e amministratore
delegato Giorgio Danzero , socio al 40 %.
La cosa grave che ha scoperto Gambero Rosso e’che tra
i clienti della società c’è L’Hub il Gusto, di cui cui
Ferrua all’epoca era direttore, “per il progetto di promozione territoriale ‘Il
Gusto delle Alpi’ per il quale sono stati realizzati dei video pubblicati su
Repubblica TV e su cui la procura sta indagando “ racconta
il sito del Gambero.
***
(Credits: PrimaOnline)